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CHIUSURA “COIN”, L’ALLARME DI CONFESERCENTI: «IL CENTRO CITTA’ STA MORENDO, SUBITO UN PIANO PER USCIRE DALL’EMERGENZA»
Pescara, 19 maggio – «La chiusura di “Coin” è la prova che i nostri allarmi non erano campati in aria. Se un marchio nazionale dalle spalle larghe decide di andare via dal centro, vuol dire che il cuore commerciale di Pescara non è più attrattivo, perde clienti e soprattutto non si vede alcuna possibilità di miglioramento. Purtroppo si va avverando quello che diciamo da anni». Lo afferma la direzione di Confesercenti Pescara.
«La nostra città è circondata da veri e propri check-point ad ogni ingresso, sottoforma di centri commerciali che filtrano la clientela diretta al centro» dice Confesercenti, «e a questo si aggiunge la presenza di nuovi mercati che praticano concorrenza sleale e il preoccupante lievitare dei prezzi delle materie prime e della benzina, che spinge le famiglie a contrarre i consumi a discapito della qualità. A tutto ciò fa da sfondo una pessima politica commerciale della Regione, che ha la sua pesante responsabilità: noi abbiamo chiesto di invertire la rotta, investendo sul centro città, potenziando i centri commerciali naturali, incentivando la media distribuzione a tornare nel tessuto urbano come avviene nelle regioni più moderne. Invece, oggi in Abruzzo avviene l’esatto contrario, e Pescara è la città condannata a soffrire di più per queste scelte. Chiediamo per questo al Comune di Pescara di farsi portavoce del disagio dell’economia della città: se cedono le grandi catene nazionali» dice Confesercenti, «è immaginabile lo stato di salute del piccolo e del medio commercio, ormai soffocato da una concentrazione di centri commerciali che ha l’odore della pura speculazione edilizia e finanziaria, e messo in pericolo da abusivismo, contraffazione e ora anche dalla sciagurata imminente apertura dell’outlet di Città Sant’Angelo. Occorre in tempi rapidi un piano per uscire da quella che ormai ha assunto le dimensioni di una vera e propria emergenza: noi siamo pronti a fare la nostra parte, perché non si può continuare a mettere a rischio la serenità di migliaia di imprenditori e lavoratori dipendenti. Chiediamo un incontro urgente con il nuovo assessore al commercio del Comune perché è necessario avviare finalmente una programmazione commerciale seria».
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