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LEGGE COMMERCIO, CONFESERCENTI: «SI RINVII LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO»
Pescara, 23 giugno – La Giunta regionale di Confesercenti, riunita questa mattina in via straordinaria alla presenza del presidente Beniamino Orfanelli e del segretario Enzo Giammarino, chiede che nella seduta di domani del Consiglio Regionale non si discuta la legge di riforma del commercio, priva della necessaria fase concertativa e partecipativa.
«Abbiamo ricevuto la convocazione delle parti sociali per il giorno 26 giugno con, all'ordine del giorno, la discussione sulla legge di riforma del commercio» spiega la Confesercenti Abruzzo «e come da prassi e buonsenso, eravamo convinti che quella riunione fosse propedeutica alla discussione in Aula della riforma. Ricordiamo che si tratta di un testo che trova la piena opposizione delle associazioni delle imprese, che peraltro non sono state coinvolte nella sua stesura. Anche alla luce della disponibilità al dialogo dimostrata dal nuovo assessore, riteniamo incomprensibile l'iscrizione della riforma del commercio all'ordine del giorno della seduta di domani del Consiglio Regionale. Sarebbe una forzatura che non otterrebbe alcun risultato positivo in termini di instaurazione di un clima di collaborazione e costruzione di una nuova legge».
«Noi» aggiunge Confesercenti «lavoriamo per una rapida e positiva approvazione della legge, ribadendo la nostra posizione espressa in più documenti già in possesso delle istituzioni regionali, auspicando la ripresa di un confronto costruttivo. Riteniamo che il futuro dell'economia regionale si giochi sul dinamismo delle piccole e medie imprese, e una legge di riforma del commercio deve andare nella direzione di un loro rafforzamento, con il potenziamento dei centri commerciali naturali, l'incentivo all'associazionismo, nuove garanzie per l'accesso al credito, agevolazioni per chi investe nelle aree interne. Non si può pensare di arrivare ad una riforma del commercio contro le imprese commerciali abruzzesi, che spesso sono gli unici erogatori di servizi in vaste aree della regione».
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