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«TORNIAMO A PARLARE DI IMPRESE», CONFESERCENTI LANCIA LA CAMPAGNA D’AUTUNNO
Pescara, 4 agosto – Una vera e propria campagna di autunno fra le piccole e medie imprese abruzzesi, per tornare a parlare di economia dopo lo tsunami di questa estate. È la campagna alla quale Confesercenti lavorerà durante il mese di agosto, per essere pronta a settembre ad avviare un vero e proprio viaggio in tutto il territorio regionale per parlare degli effetti dell’approvata riforma del commercio, dei contenuti da dare a quella dell’artigianato, di accesso al credito, di burocrazia.
«A questa regione occorre un bagno di realismo» spiega il segretario di Confesercenti, Enzo Giammarino, «perché quello che abbiamo vissuto finora è fuori dall’ordinario. Ma al di là delle cronache giudiziarie, esiste un Abruzzo reale che continua a lavorare con mille difficoltà, e che ha bisogno di essere affiancato da una politica sensibile all’economia. E’ per questo che abbiamo apprezzato la delibera con cui la giunta regionale ha portato a termine, nonostante lo tsunami, il percorso già condiviso per assegnare nuove risorse ai confidi sia dal fondo unico 2006-2007 che da quello per il 2008» dice Giammarino, «perché patrimonializzare i confidi significa dare respiro alle imprese che sono nella condizione di accedere in modo più agevole al credito bancario e, a cascata, favorire un flusso finanziario i cui effetti ricadono anche sull’intero mercato».
A settembre, dunque, in venti città e centri minori della regione, Confesercenti si farà promotrice di una serie di assemblee, incontri, seminari per ridare la parola alle imprese, far conoscere i loro bisogno quotidiani, rimetterle al centro della politica.
«E’ un passaggio necessario, perché negli ultimi anni in questa regione sono stati persi troppi treni» sottolinea il presidente di Confesercenti, Beniamino Orfanelli, «con il risultato che oggi investire nelle Marche è diventato più conveniente che in Abruzzo. La concorrenza si avverte soprattutto nelle zone di confine fra le due regioni, dove a distanza di pochi chilometri cambiano tassazione e regime fiscale: un vero e proprio smacco che si sta già ripercuotendo su commercio, turismo e artigianato e sulla politica dei prezzi».
Per Costantino Pace, presidente di Artigiani Confesercenti, è necessaria una vera e propria svolta. «Le politiche per lo sviluppo degli ultimi anni sono state estremamente limitate» dice Pace, «ora è il tempo di una riforma condivisa, partecipata, che non solo dia fiato, ma punti a rilanciare e dare nuova linfa alle piccole e medie imprese dell’artigianato. Una riforma che prima delle elezioni diventa impraticabile».
«I fondi delle due delibere segnano il recupero, per le attività produttive, di fondi ad esse destinati» ricorda Giammarino, «e immettono nell’economia quasi 40 milioni di euro. Risorse che, accanto al credito, vanno a finanziare leggi di settore finalizzate ad investimenti, alla creazione di nuove imprese, alla ristrutturazione, all’innovazione».
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