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SULMONA, AREA FINMEK: "LE LEGGI VIETANO INSEDIAMENTI COMMERCIALI AL MINUTO IN AREE INDUSTRIALI E ARTIGIANALI"
Sulmona, 5 febbraio – «Siamo imprenditori seri che credono nel futuro di questa città e di questa vallata. E proprio perché siamo imprenditori, siamo abituati a ragionare con i numeri e non con gli illusionisti: l'apertura di un presunto parco commerciale nell'area ex Finmek non ha alcun fondamento normativo, visto che due leggi lo vietano apertamente».
Lo affermano il presidente ed il vicepresidente di Pmi Confesercenti L'Aquila, Alfredo Pagliaro e Franco Ruggeri. «La legge di riordino dei nuclei industriali e la riforma del commercio del 2008 vietano la trasformazione degli spazi industriali e artigianali in aree per il commercio al minuto» ricordano i due dirigenti dell'associazione imprenditoriale, «e il Comune di Sulmona ha già avviato il recepimento della riforma del 2008. Quindi chi parla di parco commerciale descrive un progetto che a norma di legge non può essere realizzato. Ma accanto a ragioni normative, è anche il buonsenso a bocciare il progetto. In Abruzzo» ricordano Pagliaro e Ruggeri «il mercato della grande distribuzione è saturo, e lo dimostra la crisi di importanti marchi che hanno già avviato licenziamenti su tutto il territorio regionale. E come se non bastasse, secondo le recenti statistiche dell'Unione europea, per ogni singolo posto di lavoro creato nella grande distribuzione, se ne perdono 2,5 nelle piccole e medie imprese. Dunque» dicono il presidente ed il vicepresidente vicario di Pmi Confesercenti, «il risultato della realizzazione del centro commerciale sarebbero solo la creazione di qualche posto di lavoro precario, sottopagato e destinato ad un rapido dissolvimento, e un'impennata della moria di piccole e medie imprese, con un aggravarsi della crisi economica e della contrazione dei consumi. Per queste ragioni» concludono i due dirigenti di Pmi Confesercenti L'Aquila «noi metteremo in campo tutte le nostre energie perché si eviti un ulteriore tracollo dell'economia di Sulmona e della Valle Peligna».
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