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PESCARA, PER I BALNEATORI ESTATE IN CALO

Pescara, 4 settembre – Un’estate con il segno «meno» per le imprese balneari di Pescara. Secondo un rilevamento effettuato da Fiba-Confesercenti, il bilancio dell’estate 2009 per le imprese balneari pescaresi è fortemente negativo anche per voci che tradizionalmente non conoscono importanti oscillazioni. Il 48 per cento dei balneatori denuncia infatti perdite fra il 10 e il 20 per cento fra i clienti in spiaggia, e un altro 35 per cento non ha notato variazioni. Solo per il 17 per cento dei balneatori la stagione in spiaggia è andata meglio. Ad appesantire i bilanci delle imprese balneari sono state tuttavia soprattutto le attività di ristorazione e bar legate alla concessione: in questo caso per il 63 per cento dei balneatori pescaresi la stagione 2009 è andata peggio dell’anno precedente, per 30 per cento non ci sono state variazioni e appena per il 7 per cento l’estate si chiude con il segno «più».
Male, secondo i balneatori di Pescara, soprattutto i mesi di giugno e luglio, ma anche agosto non ha brillato: per il 57 per cento degli imprenditori il mese clou della stagione è andato peggio dello scorso anno, per il 6 per cento è rimasto invariato e per il 37 per cento è andato meglio. Ancora più nel dettaglio, la settimana di ferragosto – tradizionalmente il core business della stagione – ha registrato perdite più consistenti: per il 73 per cento dei balneatori è andata peggio del 2008, e solo per il 22 per cento il segno è positivo.
Fiba-Confesercenti ha anche chiesto le ragioni di questo calo. Il 37 per cento degli imprenditori indica nella crisi economica la ragione principale, ma la maggior parte indica ragioni locali: per il 32 per cento la responsabilità è della carenza di parcheggi, per il 27 per cento della mancanza di iniziative di attrazione.
«La stagione si chiude con un bilancio pesantemente negativo» dice Fiba-Confesercenti, «e questo deve indurre tutti i soggetti coinvolti ad un nuovo modo di pensare il turismo. Nei fatti, i numeri importanti della stagione pescarese li hanno fatti solo i residenti, che però non bastano a produrre volumi consistenti. Per questo bisogna pensare da subito alla stagione 2010, mettere in piedi un progetto di sviluppo turistico reale, con un piano marketing adeguato e iniziative che coinvolgano pienamente i balneatori, che sono il front-office del turismo pescarese. C’è bisogno insomma di un nuovo Piano turistico, che punti su nuova ricettività alberghiera e sul rafforzamento di quella esistente, che attiri a Pescara precise tipologie di turisti ed eviti una programmazione dell’ultimo minuto. La stagione 2010 dovrà essere una stagione di rilancio: ma perché sia possibile, occorre partire con largo anticipo e capire che ora la concorrenza di altre località, anche prossime, si fa sempre più agguerrita. E Pescara deve avere le carte in regola per concorrere».



 

 
           
 
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notizia pubblicata il 9/4/2009

 
     
 
   

 

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