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PESCARA. STRADA PARCO, CONFESERCENTI: “DA NOI PROPOSTA NEL 2010, DOPO 1 ANNO ANCORA IN EMERGENZA”
Pescara, 1 luglio – “Il Comune di Pescara ha fatto una scelta coraggiosa e impopolare e gliene va dato atto. Fummo noi a proporre per primi questa soluzione esattamente un anno fa, il 20 luglio 2010. Proprio per questo, a distanza di un anno siamo però costretti a prendere atto che nulla è stato fatto per uscire dall’emergenza, e che anzi l’emergenza si è aggravata”. Lo affermano il presidente provinciale di Confesercenti Pescara, Bruno Santori, ed il vicepresidente nazionale dei balneatori di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre, in merito all’apertura della strada parco alla sosta delle auto.
“A stagione già avviata, non solo abbiamo scoperto che sono state soppresse le fermate autobus sulla riviera, ma non si sono neppure rinnovati gli accordi con i privati per i parcheggi estivi” dicono Santori e La Torre, “e la strada parco è rimasta l’unica soluzione possibile. La questione è stata gestita male e tardi: bisognava intervenire prima per avere il tempo di tentare tutte le soluzioni senza precipitare nel tunnel dell’emergenza. Commercianti, balneatori e operatori turistici vogliono soluzioni stabili, a partire da un sistema pedonale, di parcheggi e di bus navetta degni di una città di mare che punta sul turismo, e non certo una distesa di auto in sosta. L’emergenza in cui è finita di nuovo Pescara è figlia dell’assenza di confronto fra il Comune e le associazioni di categoria sui temi della mobilità: su questo tema il Comune ha fatto tutto da solo, confrontandosi solo con uno dei consorzi operanti in città, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se avessero contattato per tempo le sigle che, insieme, rappresentano oltre il 90 per cento dei commercianti e dei balneatori italiani, avremmo evitato di finire di nuovo in piena emergenza. Ma teniamo alla nostra città” dicono Santori e La Torre, “e per questo ci diciamo pronti a confrontarci, questa volta da settembre, per un piano che consenta a Pescara di uscire dalla logica emergenziale e non ripetere gli evidenti errori dell’estate 2011”.
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