|
CONFIDI, CONFESERCENTI: “BASTA BIZANTINISMI, LE IMPRESE HANNO BISOGNO DI SAPERE SE LE ISTITUZIONI CI SONO O NO”
Pescara, 17 aprile – «I bizantinismi di questi mesi attorno al sostegno al credito ed alla riforma dei confidi stanno mortificando i 130mila piccoli e medi imprenditori che ogni mattina, in tutto l’Abruzzo, si alzano e sfidano la drammatica crisi economica. Questi imprenditori hanno il diritto di sapere se possono contare sulle istituzioni o no». Lo affermano il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino ed il presidente del Confidi Coopcredito Flaminio Lombi. «Queste imprese – spiegano Giammarino e Lombi – garantiscono il 70 per cento dell’occupazione abruzzese, ma continuano ad essere trattate come se fossero delle palle al piede. Dopo tre anni di imponente crollo dei consumi, se le banche continuano a concedere prestiti con il contagocce e se la Regione Abruzzo, a differenza di altre, continua a negare il sostegno ai consorzi fidi, le prossime settimane saranno devastanti per l’economia e l’occupazione abruzzese. La riforma dei confidi, da noi condivisa, non annulla la concorrenza, non esclude nessuno, aumenta invece l’efficienza: è lo stesso criterio che vale per le banche, e ci chiediamo quindi dove sia il vulnus individuato dall’Autorità, quali siano i tempi che la Regione si vuole dare per replicare e soprattutto quali siano, a questo punto, gli effettivi poteri regionali. Non è pensabile – ribadiscono il direttore di Confesercenti ed il presidente di Coopcredito – che la politica non sia in grado neppure di rispettare i tempi comodi che essa stessa si dà. Sono anni ormai che si aspetta il sostegno ai confidi e questo viene rimandato mese per mese, con evidenti ripercussioni sull'erogazione dei finanziamenti. È il momento di mettere una parola decisiva: se le imprese, neppure in un momento così drammatico, possono contare sulle istituzioni più vicine che pure finanziano con la tassazione più elevata d’Italia, allora si chiarisca se c’è ancora una funzione dell’ente Regione».
|
|