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CONFESERCENTI: “I PARCHI COSTIERI FANNO BENE ALL’ECONOMIA, IL TESSUTO DELLE PICCOLE IMPRESE SOFFRE MENO”

Pescara, 10 luglio – La crisi non colpisce tutti indistintamente, e fra il 2010 ed il 2012 le due aree maggiormente interessate dai parchi costieri – Cerrano e Costa dei Trabocchi – hanno dimostrato di saper affrontare la crisi del settore turistico e dell’indotto con maggiore capacità. Nel biennio preso in considerazione dall’analisi Confesercenti, le imprese del turismo e dei pubblici esercizi sono cresciute del 6,42 nei Comuni dell’area dei trabocchi e del 10,8 per cento nel Cerrano, a fronte di una media abruzzese che ha segnato, nello stesso periodo, +4,23 per cento. Al tempo stesso, anche il tessuto del commercio e dei servizi riconducibili all’indotto turistico nelle due aree ha conosciuto una contrazione minore che nel resto d’Abruzzo: -0,7 per cento lungo la Costa dei Trabocchi e -1,6 per cento nel Cerrano, a fronte di un decremento del numero di imprese dell’1,76 per cento in tutta la regione.
«Segno che la specializzazione turistica in chiave ambientale, se accompagnata da una intelligente gestione della protezione capace di non scivolare nella politica dei vincoli, aiuta l’intero tessuto economico a reggere» spiega il presidente di Confesercenti Bruno Santori.
«Questi dati – sottolinea Enzo Giammarino, direttore di Confesercenti – dimostrano che per il turismo essere al centro di un sistema di aree protette è un aiuto tangibile. I consumatori, così come rileviamo anche con l’Osservatorio Ecotur, cercano con sempre maggiore convinzione il plus ambientale: l’Abruzzo non può competere sul fronte dei prezzi con Grecia, Croazia o Turchia, dunque deve farlo con la ricerca della massima qualità della destinazione e del servizio. Spiace – rileva il direttore di Confesercenti – che anche istituzioni come il ministero della salute siano caduti nella trappola della ricerca della visibilità, con un risultato grottesco: il ministero ha aspettato giugno 2013, e cioè l’avvio della stagione, per comunicare dati relativi all’anno passato, come si evince dagli stessi materiali di comunicazione consegnati durante la conferenza stampa. Un errore che rischiavano di pagare caro non solo gli imprenditori, ma anche gli oltre 13mila lavoratori oggi impegnati sulla costa abruzzese».
«Il nostro settore sta pagando una crisi inenarrabile – sottolinea Daniele Zunica – ma il sistema dei parchi e delle tutele ambientali, che fa rima con qualità nella gastronomia e nell’alimentazione, sta reggendo. Secondo un rilevamento delle nostre agenzie di viaggio rappresentate in Assoviaggi, pur nel calo generale di prenotazioni stanno tenendo proprio il turismo slow, quello legato alla natura, all’arte, al mare pulito».
«Il maltempo non ci sta aiutando – spiega Giuseppe Susi, presidente dei balneatori di Fiba-Confesercenti – ma restiamo assolutamente ottimisti perché abbiamo dalla nostra parte un prodotto di qualità ed un servizio di grande spessore. Con le amministrazioni locali, con il pressappochismo di tanti sindaci ed enti gestori del ciclo idrico integrato, con le tante promesse mancate, faremo i conti a stagione conclusa, come si conviene alle regioni a vocazione turistica: non si chiacchiera a stagione avviata. La promozione è mancata ma noi ora pensiamo a recuperare il tempo perduto. Agli enti locali troppo spesso ingessati chiediamo, almeno, di non fare danni e lasciarci lavorare».




 

 
           
 
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notizia pubblicata il 7/10/2013

 
     
 
   

 

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