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ECONOMIA. IMPRESE, ABRUZZESI INVESTONO SU TURISMO E AGROALIMENTARE: AD AGOSTO NUOVE APERTURE CON SEGNO POSITIVO
Pescara, 13 settembre – Gli abruzzesi credono nello sviluppo del turismo e dell’agroalimentare e scelgono con determinazione di investire in quei settori per tentare la strada dell’imprenditoria. Ad agosto, secondo quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Confesercenti, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente si è registrato infatti un importante incremento nel numero di attività, segno evidente di un dinamismo soprattutto delle nuove generazioni.
A partire dalle imprese operanti nel settore turismo, alloggio e pubblici esercizi, dove il raffronto fra le aperture registrate ad agosto 2013 e quelle dell’agosto 2012 segna un +3,2 per cento in Abruzzo a fronte del +2,8 per cento della media nazionale. Traino di questo settore è la provincia di Pescara, dove si registra un +5,9 per cento, seguita da L’Aquila (+3,6 per cento) e Teramo (+1,7 per cento), mentre il dato in controtendenza c’è in provincia di Chieti con un -3,1 per cento. Chieti recupera se si scorpora il dato delle sole imprese di alloggio, che segnano un balzo in avanti del 6,3 per cento, contro il -2,6 per cento dell’Aquila, -4,2 per cento di Teramo e +2,3 per cento a Pescara. I dati di agosto confermano poi il boom dei pubblici esercizi nella provincia di Pescara, che ad agosto ha registrato uno dei ritmi di crescita più alti d’Italia: +8,4 per cento, ma su questo fronte sono tutte le province ad incrementare: +3,9 per cento all’Aquila, +4,8 per cento a Teramo, +2,2 per cento a Chieti. Impennata inattesa, poi, della distribuzione alimentare specializzata nell’ortofrutta, con l’Abruzzo che cresce complessivamente del 5,5 per cento grazie alle ottime performance dell’Aquila (+11,1 per cento), di Chieti (+10 per cento) e di Pescara (+4,6 per cento), mentre Teramo resta stabile.
Note pesanti, invece, arrivano dal settore abbigliamento, dove prosegue la pesante crisi finanziaria dei negozi specializzati. Solo pochi giorni fa la Confesercenti abruzzese aveva denunciato il dimezzamento, dal 2007 ad oggi, della redditività delle imprese del settore: anche ad agosto i numeri complessivi non sono stati positivi. L’Abruzzo lascia sul campo – nel confronto fra agosto 2013 e agosto 2012 – il 3,2 per cento delle aziende, con un crollo a Teramo (-6,8 per cento) e Chieti (-5,9 per cento) e cali più contenuti all’Aquila (-2 per cento) e Pescara (-1,6 per cento).
Protagonisti della crescita del numero di imprese è senza dubbio il contributo di giovani e donne, che incontrano le maggiori difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro e scelgono di investire nell’autoimpresa: nel complesso delle imprese iscritte, i giovani giungono a pesare per il 38,2 per cento e le donne per il 30 per cento. «Un giovane che ha aperto un’impresa non è un giovane che non ha più bisogno di sostegno – spiega la Confesercenti – anzi quello dello startup è proprio il momento più delicato. Eppure manca completamente il sostegno reale delle istituzioni: è in questo campo che la Confesercenti organizza il comitato per l’imprenditoria giovanile e il coordinamento impresa donna, due strutture che sono in grado di aiutare le nuove generazioni di imprenditori anche dopo l’apertura dell’azienda. Su tutto – prosegue Confesercenti – resta il bisogno di una rapida ripresa della domanda interna: le famiglie abruzzesi non hanno capacità di spesa sufficiente e questo rende precario il lavoro di decine di migliaia di imprenditori abruzzesi».
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