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"IL PORTO TURISTICO DI CITTA’ SANT’ANGELO, UN DOPPIONE COSTOSO E INUTILE"

Le notizie giornalistiche sull’eventuale costruzione di un porto turistico nel Comune di Città Sant’Angelo, alla foce del fiume Saline, ci preoccupano notevolmente. La gravità della crisi in cui versano i nostri territori e le nostre imprese impone infatti alle Amministrazioni locali una estrema lucidità nella pianificazione economica ed urbanistica: vediamo nella proposta del Comune angolano, invece, un enorme e abbaglio.

I nostri dubbi nascono dal sito prescelto, che presenta una serie di criticità sotto l’aspetto ambientale a causa dell’inquinamento del fiume Saline. Movimentando i sedimenti, infatti, si potrebbe innescare effetti pericolosi sulla qualità delle acque e, dunque, sulla loro balneabilità. La costruzione di una tale opera, inoltre, opererebbe uno stravolgimento delle correnti marine che potrebbero accentuare il fenomeno erosivo, che colpisce la costa. Per le strutture balneari esistenti nei comuni limitrofi dunque, questa opera rischia di essere un pericolo evidente. Ma non sono solo gli stabilimenti balneari a rischiare. A soli 10 chilometri dall’area individuata è attivo infatti il Porto Turistico “Marina di Pescara”, una struttura già da diverso tempo presente che mette in campo una concorrenza ben più rodata della struttura che si vuole realizzare a Città Sant’Angelo, e che come le altre strutture da diporto operanti nel territorio costiero regionale dimostra comunque che le imbarcazioni sono già dotate di ogni comfort, riducendo al minimo dunque gli acquisti “a terra” dei diportisti, limitando così a poche attività commerciali il reale impatto sull’economia locale. Fra l’altro, le strutture diportistiche italiane stanno attraversando un periodo di crisi, ed aprirne una nuova rischia di esporre il nostro territorio e la nostra economia ad un investimento assolutamente non produttivo e realizzato nel momento peggiore.

Siamo preoccupati da questo clima superficiale che si preannuncia attorno a questa operazione. Non si è a conoscenza del business plan che possa giustificare un tale tipo di investimento, così come si è in assenza di un tempestivo ed articolato coinvolgimento delle imprese esistenti sul territorio e delle categorie economiche.

Ecco perché chiediamo all’Amministrazione Comunale di fermarsi, di aprire una fase di profonda riflessione, di condivisione delle scelte, di concentrazione delle energie sulle vere emergenze economiche del territorio, ovvero il lavoro, la viabilità, l’ospitalità turistica da sviluppare puntando sulle eccellenze.

FIBA-CONFESERCENTI Mario Troisi

FAB-CNA Cristiano Tomei

ASSOBALNEARI-CONFINDUSTRIA Ottavio Di Stanislao



 

 
           
 
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notizia pubblicata il 5/8/2015

 
     
 
   

 

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