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PESCARA. MERCATO ETNICO, CONFESERCENTI: “NO A GHETTO, DIVENTI MERCATO PER COMMERCIANTI E ARTIGIANI DI OGNI CITTADINANZA”
Pescara, 20 ottobre - «L’ipotesi di realizzare uno spazio che si chiami “Mercato etnico” ci trova fermamente contrari sia sul piano formale che su quello sostanziale. Siamo allergici ad ogni tipo di ghetto». Lo affermano il presidente di Confesercenti Pescara Raffaele Fava ed il direttore Gianni Taucci. «Crediamo sia indispensabile un rapido ripensamento di tale progetto – dicono Fava e Taucci – per trasformare il tunnel della stazione in un mercato coperto qualificato e non etnico, con un brand riconoscibile, aperto a tutti gli artigiani e commercianti di ogni cittadinanza, e non solo alle persone provenienti da precise etnie. D’altronde, procedere con testardaggine verso un mercato cosiddetto “etnico” andrebbe anche pericolosamente in deroga alla direttiva Bolkestein con la quale i commercianti ambulanti, i balneatori e tutti i concessionari pubblici si trovano a dover fare i conti. Sarebbe insopportabile – proseguono poi i dirigenti di Confesercenti – che da un lato si chiuda un occhio verso il mercatino etnico, dall’altro si dichiari guerra all'auto in doppia fila, confondendo la guerra al degrado con una inutile guerra allo shopping che sta terrorizzando i consumatori spingendoli verso i centri commerciali. Chiediamo alle istituzioni di trasformare dunque il progetto in discussione, mandando definitivamente in soffitta l’idea di un pericoloso ghetto e di dare invece al commercio, senza distinzione etnica, di avere in pieno centro un mercato coperto dell’artigianato di qualità».
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