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COMMERCIO, ECCO LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI

Pescara, 3 dicembre - Una moratoria delle autorizzazioni dei centri commerciali, incentivo dell'associazionismo economico, il riconoscimento del valore sociale delle piccole e medie imprese commerciali delle aree interne, agevolazioni dirette e indirette anche tramite la riduzione dell'Irap. Sono alcune delle proposte elencate questa mattina dal segretario di Confesercenti Abruzzo Enzo Giammarino, che - affiancato dal direttore di Confesercenti Chieti, Patrizio Lapenna - ha illustrato il documento approvato dalla presidenza regionale dell'organizzazione e già inviato alle istituzioni, ai sindacati ed alle altre associazioni di categoria. Un documento articolato che rappresenta la prosecuzione dell'impegno e della mobilitazione di Confesercenti dopo l'approvazione della norma sulla liberalizzazione dei centri commerciali e degli orari, parzialmente rientrata proprio grazie alla forte mobilitazione di Confesercenti, culminata in una giornata generale di protesta l'8 novembre scorso.

URBANISTICA COMMERCIALE:
LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI

LO SCENARIO ECONOMICO
(a cura del Centro studi di Confesercenti Abruzzo)

L’Abruzzo, per quota di mercato della grande distribuzione, supera regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana collocandosi al primo posto in graduatoria nazionale.
Secondo i dati Nielsen la quota di mercato della grande distribuzione sui consumi commercializzati in Abruzzo, per il solo settore alimentare, arriva all’82,50%. Tale indagine è stata condotta sui comuni abruzzesi con popolazione superiore a 8.000 abitanti e conferma il dato rilevato per l’intero Abruzzo dal Centro Studi Confesercenti, che per il settore alimentare ha rilevato una quota di consumi pari al 90 per cento, e per il settore non alimentare una quota pari al 40 per cento.
L’ultima elaborazione sulla diffusione della GDO in Abruzzo, avvenuta dopo che il Consiglio Regionale ha emanato le norme di liberalizzazione degli insediamenti di GDO e degli orari, suonano come l’ulteriore, grave campanello d’allarme: ad oggi infatti la superficie di GDO e ipermercati in Abruzzo, sfiora i 490 mila mq, con una media di 382 mq per ogni 1.000 abitanti. La media nazionale è ferma a 205 mq. Il tutto in una situazione di contrazione dei consumi.
Se consideriamo la conformazione territoriale della nostra regione, il numero degli abitanti che include anche i residenti all’estero e i tanti comuni piccoli, la presenza della grande distribuzione in Abruzzo si mostra per la sua sproporzionata rilevanza ed incidenza sul tessuto economico e sociale.
Tale situazione fa affermare a più rappresentative associazioni di consumatori, che non vi è la necessità in Abruzzo di nuova GDO, ma piuttosto di indirizzi programmatici che ne aumentino la qualità, l’efficienza, con un mix più aderente ai prodotti del territorio, che avrebbero, essi sì, riflessi positivi sui prezzi.
Confesercenti intende lavorare di intesa con CGIL CISL UIL, per consolidare ed ampliare le convergenze registratesi in questa fase di duro confronto con il governo regionale. Ritiene, che il sindacato dei lavoratori dipendenti, debba stabilmente far parte del tavolo regionale per la Legge Quadro.
La regione Abruzzo ed il suo comparto commerciale, meritano una meditata e condivisa Legge Quadro di riforma e non più disarticolati interventi che contribuiscono ad indebolire il sistema delle PMI abruzzesi, senza nessun beneficio per i consumatori a danno delle PMI e dei lavoratori.



LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI ABRUZZO

a) moratoria nel rilascio delle nuove autorizzazioni della grande distribuzione nel settore alimentare, favorendo lo sviluppo equilibrato di forme distributive plurime ed innovative attraverso gli istituti dell’associazionismo e dell’accorpamento/concentrazione.
b) L’affermazione del valore sociale della piccola impresa commerciale nelle aree interne e nei piccoli comuni.
c) L’attribuzione ai centri città e storici di tutti i comuni della regione del ruolo primario di «polo commerciale».
d) Il sostegno della crescita dell’associazionismo economico finalizzato alla gestione dei centri commerciali naturali e integrati
e) Modifica, su base regionale, all’attuale normativa sugli orari riferita alle deroghe per le aperture domenicali e festive. Confesercenti si riconosce nella prima stesura della Legge 25, integrata con l’emendamento approvato dalla IV commissione a favore delle aree interne.

La Confesercenti Abruzzo ritiene che la nuova legge quadro debba:
• rilanciare e valorizzare il commercio nei centri storici con l’attenuazione dei vincoli di destinazione e degli indici di parcheggio che, attualmente, penalizzano l’insediamento nei centri città; prevedere con strumenti penalizzanti ed incentivanti, la redazione da parte delle Amministrazioni Comunali di piani di marketing urbano dei centri storici: si predispone così lo strumento utile al rafforzamento ed allo sviluppo delle attività avviate dai consorzi di via. Dobbiamo mettere in atto una forte azione di rilancio del ruolo dei centri storici e dei centri città, valorizzandone i servizi forniti che sono componente essenziale di un originale prodotto turistico, che si sostanzia del grande patrimonio naturale, storico e culturale, economico e sociale. Il tessuto imprenditoriale, rappresentato in prevalenza da piccole e medie imprese, assolve in maniera moderna quella funzione storica che da sempre esercita al servizio dei consumatori, presidiando ed animando i centri storici.

• coltivare e promuovere la sinergia già in atto tra il commercio ed il turismo, che trova nei centri storici la sua migliore funzionalità.

• per la grande distribuzione: conferma dei vincoli urbanistici previsti dalla legge vigente e moratoria delle autorizzazioni nel settore alimentare, divieto di insediamento della grande distribuzione al dettaglio nelle aree industriali; prevedere e disciplinare a livello regionale le nuove tipologie di esercizi commerciali che si affacciano nel panorama odierno (outlet, grandi superfici specializzate, ecc…); con riferimento alle aree Q.R.R. con eventuale individuazione di altri sub- bacini.

• per la media distribuzione vi è la necessita di prevedere apposita regolamentazione per facilitarne l’insediamento nei centri città e storici, al fine di completarne il mix merceologico al servizio dei consumatori. Si consente l’evoluzione della rete distributiva tradizionale verso la specializzazione e la media distribuzione. Si avvia così il passaggio dimensionale dalle micro-imprese a quelle più ampie, consentendo più servizi commerciali, più economia nei costi e più redditività agli investimenti. Si garantisce il pluralismo delle forme distributive, condizione quest’ultima indispensabile per affermare le regole della concorrenza ed evitare forme oligopolistiche di distribuzione, che necessariamente si tradurrebbero in aumento dei costi e prezzi a danno dei consumatori.

• rafforzare l’istituto dell’accorpamento e dell’associazionismo mantenendo il vincolo triennale dell’attività e inserendo un limite massimo dimensionale all’accorpamento di superfici max 6000 mq. Prevedere meccanismi premianti per i processi di accorpamento reale (associazionismo economico) scoraggiando il mercato delle licenze.

• riconoscere il valore sociale delle imprese commerciali che operano in realtà montane e nei piccoli comuni attraverso due interventi concreti:

1) abolizione e/o riduzione dell’Irap per le sole imprese commerciali e di servizio che operano nei comuni con popolazione residente inferiore a 3.000 abitanti;
2) legge di sostegno agli investimenti con contributi a fondo perduto alle imprese commerciali e dei pubblici esercizi che operano nelle aree interne e nei centri città e storici a favore del consolidamento patrimoniale, dell’innovazione, dell’associazionismo economico e del marketing.

La nuova legge quadro sul commercio deve porsi come obiettivo primario quello di governare in modo unitario quei processi di innovazione, specializzazione, accorpamento e quant altro utile ad allineare in chiave moderna il commercio abruzzese, tenendo conto delle specificità del nostro territorio, del suo patrimonio economico e culturale, e della presenza delle piccole imprese nell’offerta commerciale in Abruzzo.
Confesercenti chiede alla Giunta Regionale e al consiglio regionale, dopo l’approvazione della Legge abrogativa che ha superato lo scellerato provvedimento deliberato il 23/10/2007, che si impegni e lavori, d’intesa con il mondo del commercio e del lavoro, all’approvazione di una nuova Legge Quadro, che risponda agli interessi dell’economia Abruzzese. Confesercenti ritiene che quanto comunemente acquisito con l’aspro confronto delle scorse settimane, sia alla base dell’impostazione della nuova legge.






 

 
           
 
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notizia pubblicata il 12/3/2007

 
     
 
   

 

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